Quali incentivi per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica?

Kyoto Club e Gestore dei Servizi Energetici hanno organizzato un incontro per discutere degli attesi decreti attuativi e degli incentivi alla rinnovabili termiche, elettriche e all’efficienza energetica. Presenti tutte le associazioni di categoria del settore per parlare anche delle problematiche legate al proprio comparto. Scaricabili alcune presentazioni dei relatori.

Gli obiettivi fissati dal Piano di Azione Nazionale sulle energie rinnovabili (PAN) prevedono che siano le rinnovabili termiche a dare il contributo maggiore al raggiungimento dell’obiettivo nazionale del 17% di energia pulita sui consumi finali. Secondo il PAN al 2020 dovrebbero fornire 10,5 Mtep. àˆ questo un obiettivo fattibile? O è forse sottostimato a causa di statistiche ancora imprecise soprattutto per quanto concerne l’uso delle biomasse?
E inoltre, quali saranno le normative e gli incentivi in grado di spingere le rinnovabili elettriche e l’efficienza energetica, gli altri due pilastri necessari per raggiungere gli obbligatori obiettivi europei?

Di questo si è discusso oggi nel convegno “I nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche e termiche e per l’efficienza energetica: stato dell’arte e prospettive“, organizzato da Kyoto Club presso la sede del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), con la partecipazione di tutte le associazioni di categoria del settore che hanno potuto fornire un quadro delle problematiche legato al proprio comparto.

Per tutti gli operatori delle rinnovabili termiche ed elettriche si è potuta riscontrare una notevole apprensione sui ritardi dei decreti attuativi che dovevano definire i futuri meccanismi incentivanti e che erano attesi a settembre 2001, così come stabilito dal decreto legislativo 28 del 3 marzo 2011.

Per il Senatore Francesco Ferrante, vice presidente di Kyoto Club, “il ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi per le rinnovabili è un errore cui il governo deve immediatamente rimediare. Non dare certezze per il 2013 a un intero settore industriale è una scelta tanto più folle in questo periodo di crisi. Le rinnovabili e l’efficienza energetica dovrebbero essere la base stessa di una nuova politica industriale che, puntando sull’innovazione, ci faccia partecipare da protagonisti alla corsa verso una società  low carbon”.

Per raggiugere gli obiettivi del PAN bisognerà  puntare ovviamente anche al miglioramento dell’efficienza energetica. Quali potrebbero essere gli strumenti incentivanti più efficienti per le tecnologie di questi comparti in grado di sostenere gli investimenti e rendere efficace una politica industriale, sempre più urgente, anche in questo comparto?

“Siamo in una fase delicata nella quale si stanno ridefinendo gli incentivi alle rinnovabili elettriche e termiche e all’efficienza energetica. Occorre modulare gli incentivi tenendo conto del contributo che possono offrire tutte le tecnologie valutando anche nuove forme di finanziamento, come la reintroduzione a medio termine, della carbon tax che l’Italia aveva già  avviato più di 10 anni fa. E poi L’Italia dovrà  puntare su ricerca e l’innovazione per creare una robusta filiera nazionale”, ha spiegato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club.

Ha chiuso la mattinata un intervento del sottosegretario del Ministero dell’Ambiente,con delega all’energia, Tullio Fanelli, che ha spiegato che come il governo cercherà  di sostenere con equilibrio tutte le tecnologie non solo ai fini dell’obiettivo 2020, ma anche per il loro sviluppo industriale a livello nazionale.