Comunicati

Ogm: Zaia Ministro part time forse dimentica sentenza Consiglio di Stato

 

 “Al candidato della Lega nord alla Regione Veneto, nonché ministro dell’Agricoltura part time ci preme ricordare che mancano solo 40 giorni al 19 aprile, data in cui vi sarà  per il Ministero l’obbligo di  concludere il procedimento autorizzativo relativamente alla semina di varietà  di mais geneticamente modificato, già  approvato a livello comunitario, senza attendere la decisione delle Regioni. A Zaia, che si è sempre professato strenuo nemico degli Ogm chiediamo di correre ai ripari contro questa pericolosa eventualità , adottando i provvedimenti di Governo necessari e possibili che intervengano sulla materia in maniera netta” – lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante. 

 “Vediamo oggi il candidato Zaia  molto attivo in un tour elettorale nella sua regione, per cui sorge spontaneo il dubbio – continua Ferrante –  che possa tralasciare un impegno preso con la maggioranza degli agricoltori italiani, che vedono l’arrivo in Italia delle coltivazioni geneticamente modificate come un colpo micidiale alla tipicità  del made in Italy agroalimentare, e con  i cittadini italiani che di ritrovarsi il biotech nel piatto non ne vogliono sapere.” 

“La sentenza del Consiglio di Stato – conclude Ferrante –  non lascia al Ministro altra strada da percorrere che quella di rispondere a quella richiesta in maniera negativa e  dell’intervento legislativo che preveda esplicitamente lo stop della cosiddetta  ‘ sperimentazione in campo aperto’ e l’opposizione  all’avvio delle coltivazioni di organismi geneticamente modificati su tutto il territorio nazionale, fino a quando le Regioni non abbiamo adottato i Piani di coesistenza tra i diversi tipi di coltura.” 

 

  

 

Nucleare: gli annunci di Scajola smentiti da Pdl in campagna elettorale

“Gli italiani non vogliono il nucleare, lo dicono i sondaggi, lo conferma lo stesso imbarazzo su questo punto di quasi tutti i candidati del centrodestra alle prossime elezioni regionali. Il ministro Scajola e l’amministratore delegato dell’Enel Conti sono liberi di andare a Parigi a magnificare le doti delle centrali atomiche, ma devono sapere che su questa scelta a decidere saranno gli italiani”. Lo dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta in merito alle dichiarazioni del ministro Scajola e dall’a.d. di Enel Conti alla Conferenza internazionale sull’accesso al nucleare civile di Parigi.
“E’ un po’ surreale – proseguono i due senatori – che mentre nella campagna elettorale i candidati del centrodestra si affannano a rassicurare gli elettori che le centrali non si faranno, Scajola e Conti da Parigi proclamino il contrario. E’ una prova in più che il programma del nucleare di questo governo non è una cosa seria”.

Nucleare: ancora niente decreto siti, marcia indietro del Governo o inganno elettorale?

“Marcia indietro del governo sul ritorno al nucleare in Italia? Dopo un mese dall’approvazione del decreto legislativo che  fissa i criteri per la localizzazione dei nuovi impianti nucleari e del deposito nazionale per lo smaltimento delle scorie radioattive non c’è traccia nella Gazzetta Ufficiale del provvedimento. Sarebbe un’ottima notizia se questo ritardo fosse il frutto di un rinsavimento del governo sulla scelta del nucleare, ma molto più probabilmente si tratta solo del tentativo di guadagnare tempo in vista delle regionali, facendo credere agli elettori che il centrodestra non vuole più le centrali”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione al ministro Scajola firmata anche dai senatori democratici Bubbico, Chiti, De Luca, Mazzuconi, Molinari, Ranucci e e Tommaselli.
“Secondo notizie riportate da vari quotidiani – continuano i senatori del Pd –  ad impedire finora la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale sarebbero state alcune divergenze o incomprensioni tra il ministero della Giustizia e quello dello Sviluppo Economico. Firmato dal Presidente Napolitano il 15 febbraio, ultimo giorno utile per esercitare la delega, il provvedimento è stato infatti immediatamente trasmesso dal Quirinale al ministero di Via Arenula per il vaglio finale del testo che precede il visto del Guardasigilli e quindi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Vaglio da cui sarebbero emersi alcuni errori materiali e incongruenze. Di qui il rinvio del decreto al ministero dello Sviluppo Economico per le correzioni. Il testo corretto sarebbe poi stato ritrasmesso al ministero della Giustizia già  diversi giorni fa, ma la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per ora non c’è stata”.
“Insomma – concludono Della Seta e Ferrante –  non c’è tema su cui questo governo e questa maggioranza non esercitino il loro pressapochismo, che si tratti di liste elettorali come di un contestatissimo quanto pericoloso ritorno all’energia atomica nel nostro Paese. L’Italia avrebbe invece un disperato bisogno di una politica energetica in linea con i grandi Paesi industrializzati, anche quelli che il nucleare non l’hanno mai abbandonato, che incentrano le proprie politiche di innovazione energetica sul risparmio, sulle fonti rinnovabili, sulla ricerca, vedendo in tali opzioni le strade maestre per fronteggiare i problemi ambientali legati ai cambiamenti climatici e per rendere le proprie economie più moderne e competitive”.

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