Comunicati

Liberalizzazione del Mercato dell’energia

Accolti emendamenti del senatore Ferrante (Ulivo)
a favore del risparmio energetico

Da oggi le aziende che competeranno sul mercato saranno obbligate a inserire nelle loro offerte commerciali la possibilità  per i clienti di scegliere piani tariffari e fasce orarie differenziate che incentivino l’efficienza e il risparmio energetico. Nelle fatture dovranno poi fornire, oltre al mix energetico di provenienza, tra fonti rinnovabili e non, anche informazioni utili al cittadino per risparmiare energia e soldi.
Sono queste le due novità  previste dagli emendamenti approvati oggi in fase di conversione del decreto legge sulla liberalizzazione del mercato elettrico presentati dal senatore Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente, insieme ai colleghi Edo Ronchi, Egidio Banti e Paolo Giaretta (Ulivo).
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato – ha commentato il senatore Francesco Ferrante -. Abbiamo migliorato il decreto legge prevedendo questo indirizzo sul risparmio energetico che nella versione iniziale non c’era. Quanto previsto dai due emendamenti significa innanzitutto garanzia di trasparenza, libertà  di scelta e risparmio economico per i cittadini/clienti, ma anche promozione delle fonti pulite e incentivi all’uso razionale dell’energia. Condizioni queste indispensabili in un mercato davvero libero e concorrenziale e importanti per un paese come l’Italia in forte ritardo rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra”.

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ALIMENTARE: UN NUOVO CODICE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE?

INTERROGAZIONE DEL SENATORE FRANCESCO FERRANTE (ULIVO)                             

AL MINISTRO DELLA SALUTE

 

“URGENTE INCENTIVARE LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE SULLA PROVENIENZA E COMPOSIZIONE DEI PRODOTTI”

 

La depenalizzazione che verrebbe inserita nel nuovo Codice della sicurezza alimentare predisposto dal Dipartimento per la sanità  pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute comporterebbe l’esclusione del reato penale e di sanzioni come il carcere e perfino dei sequestri preventivi, che secondo la legge vigente     L. 283 del 1962 scattano per ordine dei pm al fine di arginare tempestivamente i tanti casi di truffe e frodi alimentari. La notizia è apparsa oggi su uno dei più noti quotidiani italiani, ma è stata immediatamente smentita dal Ministero della Salute. In una nota il Ministero della Salute fa sapere che non esiste alcun provvedimento al riguardo e che la materia è ancora all’esame degli uffici a livello tecnico.

Francesco Ferrante, Capogruppo dell’Ulivo in commissione Ambiente al Senato, ha rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute per sapere innanzitutto “se è certo che le fonti di tali allarmistiche notizie  non siano strutture dello stesso Ministero e se invece non si intenda incentivare la prevenzione e la repressione sulla provenienza e sulla composizione dei prodotti alimentari, al fine di garantire la sicurezza e la salute dei cittadini e di assicurare una adeguata tutela ai produttori scrupolosi ed attenti all’etica della qualità  e della sicurezza dei cittadini consumatori”.

“Sono state più di 200mila le ispezioni – si legge nell’interrogazione – svolte dalle forze dell’ordine preposte al controllo sulla filiera alimentare nel corso del 2006: 35.138 dai Carabinieri del Nas, 163.650 dalla Guardia Costiera, 27.046 dall’Ispettorato centrale repressione frodi e dal Corpo Forestale”.

Alla luce di questi dati  – ha sottolineato Ferrante – risulta urgente attivare anche delle campagne di informazione e di sensibilizzazione per i consumatori che potrebbero eventualmente essere tentati dall’acquisto di prodotti importati illegalmente dai paesi extra Ue, contraffatti e spesso immessi sul mercato interno a prezzi competitivi.

 

  

   

     

        

            

                  

                            

                 

                                 

DPEF IN COMMISSIONE AMBIENTE DEL SENATO: “PARERE FAVOREVOLE MA PREOCCUPA IL PROGRAMMA INFRASTRUTTURE”

La Commissione Ambiente del Senato ha espresso parere favorevole ma con alcune osservazioni, sul DPEF. Ad annunciarlo è il suo relatore, Sen Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo nella stessa commissione.

Questo documento – ha dichiarato Ferrante – qualifica esplicitamente la tutela dell’ambiente come componente essenziale di una strategia volta a rafforzare la competitività  del paese e dichiara la sostenibilità  come asse fondante delle politiche di sviluppo. Per combattere i cambiamenti climatici in atto indica poi la necessità  di perseguire entro il 2020, come previsto dall’Unione europea, l’impegno di realizzare almeno il 20 per cento dei consumi di energia con fonti rinnovabili; aumentare del 20 per cento l’efficienza energetica rispetto alle proiezioni del 2020; ridurre del 20 per cento le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990”.

Accanto a queste positive innovazioni però – ha continuato Ferrante – rimangono alcune indeterminatezze nelle scelte ambientali più importanti, quali quelle connesse al rispetto del Protocollo di Kyoto, che avrebbero potuto essere evitate attraverso la predisposizione di un vero e proprio “allegato ambientale”. Occorre poi – in considerazione dell’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica in misura pari a 98 milioni di tonnellate entro il 2012 – che il Governo predisponga il quadro particolareggiato della ripartizione della suddetta riduzione tra i diversi settori e delle misure finalizzate a realizzarla”.

Le altre osservazioni della Commissione riguardano la situazione di grande difficoltà  in cui versa il personale del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e degli istituti dallo stesso vigilati, come ad esempio l’Icram, con il personale in gran parte precario, e la necessità  di riproporre, in sede di definizione della manovra di finanza pubblica per il 2008, i provvedimenti per il risparmio energetico inclusi nella Finanziaria 2007.

“In questo quadro – ha sottolineato Ferrante – è poi indispensabile arrivare presto all’approvazione della legge delega Bersani sull’energia, all’interno della quale abbiamo inserito gli emendamenti che potranno finalmente far decollare le energie rinnovabili”.

“Infine – ha concluso Ferrante – si esprime preoccupazione per un  programma di infrastrutture che sembra favorire di gran lunga nuove strade a scapito delle ferrovie e che trascura la mobilità  sostenibile, pur più volte richiamata nel testo del DPEF: appare necessario che la localizzazione delle infrastrutture sul territorio, superando la normativa recata dalla legge obiettivo, torni nell’ambito della legislazione ordinaria anche al fine di assicurare la partecipazione e l’informazione dei cittadini, l’intesa delle istituzioni locali e l’attuazione di tutte le procedure necessarie alla tutela ambientale”.

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