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Renzi premier fossile: in Italia come in Europa preferisce le lobby del petrolio alle energie rinnovabili

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Diavolo d’un Matteo Renzi. Fuoriclasse nel dare per fatte riforme e leggi che sono nello stato embrionale di qualche slide o tutt’al più hanno la forma provvisoria di bozze non ancora vidimate né dalla Ragioneria né dal Quirinale, quando si trova davanti l’occasione concreta di portare a casa un vero risultato la scansa e sceglie il basso, bassissimo profilo. àˆ quello che sta capitando con la trattativa europea suitarget al 2030 per la riduzione delle emissioni di gas di serra, l’aumento del ricorso alle fonti rinnovabili di energia e l’incremento dell’efficienza energetica: negoziato che dura da mesi e che si concluderà  nel vertice Ue che Renzi presiederà  giovedì e venerdì a Bruxelles. Read More…

Genova sommersa dalle larghe intese del cemento

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Meno ‘scafato’ (rafforzativo romanesco per ‘furbo’) e probabilmente più serio di ministri, presidente di regione e presidente del consiglio, il sindaco Doria è andato perle strade di Genova seppellite dal fango a metterci la faccia, e com’era prevedibile s’è preso insulti anche per tutti gli altri. Ma nella catena delle responsabilità  che hanno portato a questa ennesima alluvione genovese, lui davvero non è che l’ultimo anello. Per dirne una, si sono perse le tracce di quell’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita – la stessa scelta dal Pd come erede di Burlando per le imminenti elezioni regionali – dalla cui competenza dipendono gli allarmi meteo. Nel pomeriggio di mercoledì già  in molti, tra questi la Società  Meteorologica Italiana di Luca Mercalli, avevano diffuso comunicati prevedendo per Genova e Sestri Levante “Elevato rischio di allagamenti , dissesti e situazioni alluvionali”, ma dopo il disastro l’assessore ha dichiarato che “I modelli telematici previsionali non riportavano condizioni tecniche e scientifiche tali da emanare un’allerta”. Read More…

Pd comitato elettorale? Non è una parolaccia

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Che c’è di male se il Pd di Renzi diventa un grande e potente comitato elettorale? Se la legittimazione dei suoi comportamenti, delle sue politiche, anche delle scelte su chi deve rappresentarlo nelle liste elettorali e nei governi non arriva da qualche centinaia di migliaia di iscritti, di ‘soci della ditta’, ma da milioni di persone che quando si vota dicono che sì, quei comportamenti e quelle politiche e quelle scelte li convincono? Secondo noi non c’è niente di male. Read More…

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