Per l’ambiente destra e sinistra non bastano

  • pubblicato su Domani
  • Destra e sinistra senza più senso? In parte è vero, sono etichette inadatte a declinare questioni inedite e oggi centrali come il problema ambientale.
  • Il pensiero ecologico è “oltre” sinistra e destra: è al tempo stesso conservatore, “conservare” è un verbo decisivo per ogni ambientalista, e rivoluzionario, poiché propone un cambiamento radicalissimo del modo di produrre, di consumare, di organizzare la vita collettiva.
  • In Italia la politica, tutta la politica, non ha ancora capito che puntare sull’economia verde e decarbonizzata è la via maestra per arrestare il nostro declino. Questo è un grande problema anche in vista delle scelte su come utilizzare il “Next Generation” Fund. 

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Recovery Fund e transizione ecologica: fino a che punto fidarsi?

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ECCO A VOI IL “DECRETO COMPLICAZIONI”

pubblicato su repubblica.it

Si potrebbe chiamare “ecologia delle parole”. E’ l’idea che il linguaggio vada utilizzato in modo “pulito”, “ecologico”, con rispetto appunto per le parole e per il loro significato.

Come si sa i politici e i legislatori italiani hanno enormi problemi con l’ecologia delle parole: problemi squisitamente linguistici – le parole usate senza conoscerne bene il senso – e problemi ancora più insidiosi legati a un utilizzo volutamente ingannevole di ciò che si dice e si scrive. E’ una questione ricorrente e generale, ma ci sono casi nei quali l’abuso delle parole da parte della politica diventa eccezionale, molto più vistoso del solito. Uno è di questi giorni: è il decreto legge cosiddetto “semplificazioni”, la cui conversione è in corso tra Camera e Senato. Ecco, leggendo il testo – come proposto dal governo e come modificato dal parlamento – si capisce che tra il titolo e l’articolato ci sono frequenti contraddizioni. Read More…

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