“Riaprire le isole-carceri di Pianosa e dell’Asinara significherebbe far calare nuovamente una cortina di ferro su territori che negli ultimi anni sono stati riconvertiti e valorizzati sotto l’aspetto turistico-ambientale. Inoltre i costi di una simile operazione, tra riapertura e gestione, sono tali da renderla decisamente sconsigliabile”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“La riapertura delle ‘supercarceri’ di Pianosa e dell´Asinara – continuano i senatori del Pd – impedirebbe di fatto tanto la tutela di aree preziose dal punto di vista ambientale quanto la loro fruibilità . Non si tratta di mettere in dubbio l’ applicazione delle norme sui detenuti in regime ristretto, e il rispetto dei diritti alla socialità , ma l’esperienza di Pianosa e dell’Asinara è stata archiviata con cognizione di causa anni fa, e non c’è nessun nuovo elemento che possa giustificare questo ritorno al passato”- concludono Della Seta e Ferrante.
Ente microcredito: ci vuole chiarezza su attività e fondi
Sull’Ente nazionale per il microcredito, guidato dall’on. del Pdl Mario Baccini e dove gli stipendi sono tutt’altro che micro, occorre fare chiarezza sia per ciò che riguarda l’ attività svolta che per i fondi erogati. Non vorremo trovarci di fronte a un esempio di carrozzone di Stato, fatto quanto mai deprecabile in questo periodo di sacrifici e austerity”. Lo dichiarano i senatori del PD Francesco Ferrante e Roberto Di Giovan Paolo che hanno presentato in merito un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Economia e degli Esteri.
“Questo ente – spiegano i senatori del PD – costa alle casse dello Stato circa 1.800.000 euro all’anno ed eroga 351.000 euro annue di sole indennità tra le quali quelle al presidente, l’on. Baccini appunto, che naturalmente si aggiunge a quella percepita da deputato, pari a 120 mila euro l’anno, e i 147 mila euro annui al Dott. Riccardo Graziano, segretario generale.Dalla visione del sito internet istituzionale non è dato sapere a quanto ammontino in termini economici i programmi micro finanziari che sono la missione dell’ente”.
“àˆ possibile evincere invece – dichiarano ancora Ferrante e Di Giovan Paolo
– una certa attività convegnistica, tra cui il convegno del prossimo 23 marzo sulla ‘Sfida Del Microcredito’ che si terrà a Rende (Cosenza), che parrebbe essere una iniziativa politica a sostegno del presidente della regione Calabria, che guarda caso è tra gli invitati: al seminario sono stati invitati solo i parlamentari Antonio Gentile, Giuseppe Galati e Antonio Foti, tutti del PDL e ovviamente le conclusioni saranno a cura di Mario Baccini”.
“In nome della trasparenza e della buona gestione delle finanze pubbliche – concludono i senatori democratici – occorre rendere note le risorse stanziate dall’Ente Nazionale per il Microcredito per la sua attività , eintervenire sulle indennità percepite dagli organismi dirigenti che
appiano assolutamente sproporzionate”.
Tossicodipendenze a Roma: intollerabile ogni tentativo di speculazione
Occorre chiarezza sui bandi
“Sull’assistenza delle persone tossicodipendenti è intollerabile ogni
tentativo di favoritismo e speculazione. Bisogna fare chiarezza in merito
all’esito dei bandi pubblici relativi all’affidamento dei servizi per le
tossicodipendenze a Roma: è inammissibile che ci possa essere anche solo il
sospetto che vi sia stata un’operazione per spazzare via quelle realtà
indesiderate che da anni lavorano con dedizione e fatica per far fronte
alle problematiche dei tossicodipendenti a Roma, in favore di cooperative
spesso costituitesi ad hoc in vista dei bandi”. Lo ha dichiarato il
senatore del Pd Francesco Ferrante, a margine del sit-in ‘Fermiamoli’,
svoltosi oggi sotto il Campidoglio, per protestare contro i risultati del
controverso bando per la riassegnazione dei servizi da parte dell’Agenzia
comunale per le tossicodipendenze.
“Sulla questione- continua Ferrante – ho presentato un’interrogazione con
Vincenzo Vita e Roberto Della Seta ai ministri Andrea Riccardi ed Elsa
Fornero, perché in gioco c’è la tenuta del sistema di assistenza
territoriale delle persone tossicodipendenti, una realtà a Roma
estremamente delicata. Sembra che la giunta Alemanno, spinta da pregiudizio
ideologico, voglia utilizzare l’Agenzia comunale per le tossicodipendenze
non per assistere le persone con problemi di tossicodipendenza,
alleviandone il disagio, ma piuttosto per portare avanti delle vacue
campagne di politiche repressive, che non mettono al centro persona”.
“Ben venga nel frattempo lo slittamento di un mese del passaggio di
consegne tra vecchi e nuovi operatori. Il risultato da raggiungere –
conclude Ferrante – è la corretta gestione delle risorse e la tutela delle
persone da assistere”.