“Non poteva esserci miglior traino per il referendum che una decisione della Corte costituzionale che arriva a pochissimi giorni dalla consultazione referendaria, e che corona con un happy end l’impegno di legalità e democrazia ostacolato in maniera vergognosa dal Governo Berlusconi.
Ora occorre un ultimo sforzo, andando a votare in massa il 12 e 13 giugno”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“Il Governo si è platealmente dato la zappa sui piedi, prima imbastendo una moratoria fasulla con un emendamento che faceva acqua da tutte le parti, e poi tentando ostinatamente di scippare agli elettori un loro diritto appellandosi alla Suprema Corte.
Il tentativo è miseramente fallito, anzi – concludono i senatori – si è trasformato in un ottimo spot per invitare tutti a votare e a difendere i propri diritti, e fare, come ci ha ricordato il presidente Napolitano, il proprio dovere”.
In ricordo di Mario Di Carlo
Pubblicato su La Nuova Ecologia
Referendum: da nuclearisti strategia vigliacca del silenzio
“Le motivazioni addotte dalla Corte di Cassazione per spiegare la conferma della consultazione referendaria, supportate dalla personale ma autorevolissima posizione del Presidente della Corte Costituzionale Quaranta, sgombrano il campo dai tentativi di depistaggio di Governo e nuclearisti, che parlavano di programma nucleare già annullato e di referendum dunque inutile. I cittadini potranno invece giustamente esprimersi, e farebbe bene al dibattito riascoltare le posizioni di tutti i sostenitori del nucleare che negli ultimi tempi si sono eclissati, e che invece di portare avanti le proprie ragioni attendono pavidamente che passi ‘a nuttata’ “.
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta. “Oggi – continuano i senatori Pd – si è sfiorato il paradosso con il Presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare ancora in carica, il prof. Veronesi, che ha liquidato con un no comment, non essendo per lui prioritario il tema, le domande sul referendum. Anche altri nuclearisti, come il Presidente del Forum nucleare, Chicco Testa, negli ultimi tempi risultano molto meno attivi. Sembra esserci dunque una strategia un po’ vigliacca, e che ripone la speranza nella scarsa attenzione dell’elettorato e nella comunicazione finora carente che doveva essere assicurata al referendum. Ma chi ha tentato di raggirare gli italiani e di imporgli una tecnologia vecchia e pericolosa rimarrà scottato, perché – concludono i parlamentari – i segnali che arrivano dal Paese dimostrano chiaramente che il vento è cambiato, e che gli italiani vogliono fonti sicure e pulite per il loro futuro”.