“Lo stanziamento per il cinque per mille va introdotto subito nella legge
di stabilita’”. Lo dichiarano i senatori del Pd Paolo Giaretta, Marilena
Adamo, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta a margine della conferenza
stampa convocata dalle associazioni di volontariato. “Il calendario dei
lavori permette agevolmente una terza lettura alla Camera, prima del
previsto voto di fiducia. La riduzione da 400 a cento milioni del cinque
per mille, contravvenendo le scelte fatte dai cittadini, si aggiunge ad
altre gravissime penalizzazioni per l’attività del terzo settore. L’aumento
del 400 per cento delle tariffe postali, il taglio dei fondi per il
sociale, per la cooperazione internazionale, per il servizio civile. Tutte
decisioni che mettono in discussione progetti essenziali già in corso,
impoverendo il sistema dei servizi e delle tutele a disposizione dei
cittadini”.
“Promettere il rinvio della soluzione a un successivo provvedimento –
continuano i senatori del Pd – è semplicemente risibile perché viene
prospettato da un governo di fatto già in crisi e che sa bene che gli
inasprimenti di finanza pubblica, che saranno introdotti dal prossimo
Consiglio europeo, renderanno ancora più difficile il reperimento di fondi.
Questo è il momento, e il governo non può sfuggire alla larghissima volontà
del Parlamento di trovare soluzioni concrete per rifinanziare in modo
adeguato la misura del cinque per mille”.
Gasparri nel 93 partecipò ad assalto a Montecitorio
“L’incidente di ieri al Senato, coda violenta di una giornata invece di
mobilitazione intensa e assolutamente civile, è stata giustamente
stigmatizzata dalle forze parlamentari.
Stupisce tuttavia che tra i più veementi nel condannare l’episodio ci sia
stato Maurizio Gasparri, che le cronache di qualche anno fa registrarono
tra coloro che affiancarono un manipolo di missini facinorosi, che al grido
di boia chi molla, assediarono l’ingresso della Camera dei Deputati,
spintonando commessi e carabinieri, e che conclusero l’assedio dopo che una
vetrata dell’ingresso venne quasi infranta da un oggetto lanciato da una
mazzafionda. Una giornata di violenza fisica e verbale, in giorni
particolarmente difficili per la Repubblica, che Gasparri evidentemente non
intende ricordare.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante,
che aggiungono “E’ ridicolo, prima ancora che vergognoso, che il senatore
Gasparri dia lezioni al centrosinistra sul no alla violenza. Non mezzo
secolo fa, ma nel 1993, il capogruppo del PdL al Senato, allora deputato,
fu tra i protagonisti di un assalto a Montecitorio, che tra braccia tese,
spintoni e lanci di monetine venne respinto a fatica dalle forze
dell’ordine”.
“Un episodio – concludono i senatori del Pd – che Gasparri all’epoca osò
definire ‘una goliardata’ “.
Segreto di Stato sul Sistri: vicenda inquietante
“Dietro l’emergenza rifiuti in Campania, ben lontana dall’essere risolta,
si svolge un intreccio di appalti e subappalti milionari che sembrano anche
legati al Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, su cui sta
indagando la Procura di Napoli. In attesa dell’esito del lavoro degli
organi giudiziari vorremmo sapere dal Presidente Berlusconi per quale
motivo, a distanza di quasi due mesi dall’annuncio del Ministro
Prestigiacomo, non è ancora stato tolto il segreto di Stato sul mega
appalto affidato senza gara pubblica ad una controllata del gruppo
Finmeccanica, la Selex Service Mangement”.
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle
politiche relative ai cambiamenti climatici, preannunciando
un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente.
“Notizie di stampa di questi ultimi giorni – continua Ferrante – stanno
portando sempre più a galla aspetti quanto meno opachi della vicenda
Sistri, con il coinvolgimento di manager di Finmeccanica o riconducibili ad
essa, che sembrano avere stretti rapporti di amicizia con il capo delle
segreteria tecnica del Ministro Prestigiacomo, e persino squadre di calcio.
In tutto ciò il lavoro della magistratura trova un ostacolo serissimo nel
segreto di Stato, di cui lo stesso Ministro dell’Ambiente annunciò il 29
settembre di aver chiesto al presidente del Consiglio la rimozione, per
rendere pienamente trasparente tutto il processo. Ciò non è avvenuto, e nel
frattempo la fase di sperimentazione del Sistri attualmente in atto mostra
le moltissime crepe del nuovo sistema: sono sempre molte le aziende che non
hanno ancora ricevuto le indispensabili chiavette USB, sempre più numerosi
i casi segnalati di Black Box non funzionanti, quasi nessuno riesce a
collegarsi via internet, le specifiche di interoperabilità ancora in alto
mare, e in particolare pare che il 30% dei trasportatori in Campania non ha
la strumentazione adeguata, costringendo i camion a restare fermi, con le
conseguenze che tutti sappiamo”.
“Il combinato disposto di questa perdurante e inquietante segretezza, che
assume i contorni di una copertura, e la scarsa funzionalità del sistema di
tracciabilità preoccupa molto, e richiederebbe un intervento urgente del
Governo – conclude Ferrante – in attesa che si concludano le indagini
della magistratura”.