Finanziaria: il Governo strangola le rinnovabili
“L’articolo 45, questo il passaggio trappola contenuto nella manovra finanziaria, destabilizza tutto il settore delle fonti rinnovabili, e inconcepibilmente, senza che ci sia alcun effetto per le entrate dello Stato, visto che il meccanismo dei Certificati Verdi prevede che siano le aziende del settore energetico a produrre una quota minima da fonti rinnovabili e a muovere così i progetti da biomasse e biogas, eolici, geotermici, idroelettrici. Ma questo Governo si è sino adesso rifiutato di aumentare la percentuale di energia elettrica che i produttori dovrebbero fare con le rinnovabili: adeguamento che sarebbe invece necessario al fine di adeguare quella quota agli obiettivi europei da raggiungere entro il 2020. Per questo, con una norma del 2008 di questo Governo che ora contraddice se stesso, in accordo con la riforma delle incentivazioni che con il Governo Prodi realizzammo nella scorsa legislatura, si faceva obbligo al GSE di ritirare i certificati verdi in eccesso ‘sino al raggiungimento degli obiettivi europei’. Ma senza alcun onere per i conti dello Stato, perché, come d’altronde succede in tutto il mondo, sono soldi che provengono direttamente dalle bollette.”
Ben 25mila lavoratori del solo settore dell’eolico, di cui 5000 ‘assunti’ nel 2009, assistono con angoscia a questa misura iniqua e incomprensibile, che se verrà approvata significherà inevitabilmente lo strangolamento dell’intero settore delle rinnovabili e non trova altra spiegazione di quella dell’abbandono delle fonti rinnovabili, forse per inseguire la chimera nucleare.”
“Il governo con questa norma, che rende impossibile anche la costruzione di un piano credibile di sviluppo delle rinnovabili che invece dovrebbe consegnare a Bruxelles entro il 30 giugno, deprime il mercato e rallenta l’occupazione, proprio quando finalmente la produzione di rinnovabili è cresciuta, tanto da contribuire nel 2009 a un quarto dei kwh di energia elettrica prodotta in Italia. Sembra che anche il competente Ministero dello Sviluppo economico, fosse ignaro e contrario al provvedimento, ma purtroppo questo Governo conferma arroganza, ignoranza e improvvisazione in tutte le materie che riguardano l’ambiente” – conclude Ferrante.
Roma 1 giugno 2010
Spoleto: ci batteremo alla difesa del Festival dei Due Mondi
“Solo grazie all’intervento del Presidente Napolitano si è evitato, per adesso, che sul mondo della cultura e in particolare su 232 enti, si abbattesse la scure del Governo.
Un atteggiamento iniquo e miope quello del Governo, che rischiava di cancellare enti, istituti, fondazioni , tutti importanti, molti di fama internazionali, in nome di tagli lineari e incontrollati.
Persino la Fondazione del Festival dei Due mondi di Spoleto, avvenimento celebre e di altissimo richiamo, ha rischiato di finire nel tritatutto di questa manovra, dove unico dominus è il Ministro del Tesoro. Come parlamentari del Pd eletti in Umbria vigileremo affinchè nel taglio dei fondi destinati alle attività culturali non rientri il Festival di Spoleto, che ha un forte valore economico e turistico-culturale”.
Lo dichiarano i senatori del Partito democratico Francesco Ferrante, Anna Rita Fioroni e Mauro Agostini.
“Sarebbe un peccato mortale colpire il Festival adesso che – ricordano i senatori democratici – ha recentemente avviato un positivo e coinvolgente processo di rinnovamento, rinsaldando il legame con la città che lo ospita da più di mezzo secolo”.
Roma 1 giugno 2010