Sorprendente la decisione di reintegrare i medici che (non) hanno curato Cucchi

MORTE CUCCHI; AMAREGGIANO TONI ASPRI DEL CIMO CHE SI E’ OPPOSTO AL TRASFERIMENTO DEI TRE MEDICI

“Stupisce e amareggia la decisione del reintegro al Pertini dei tre medici indagati per omicidio colposo nell’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi. Dopo che la cartella di Stefano Cucchi è stata resa nota all’opinione pubblica riesce veramente difficile non avere forti dubbi sul trattamento sanitario che è stato corrisposto al giovane, e la misura cautelare di allontamento dei tre medici dal reparto non era certo una condanna anticipata o un provvedimento vessatorio, ma un atto dovuto che avrebbe permesso un più sereno proseguio delle indagini. Non resta che attendere con fiducia il responso della magistratura, ma i toni aspri e la minaccia di sciopero con cui la Confederazione Italiana Medici Ospedalieri (CIMO ) si è opposta al trasferimento d’ufficio dei tre medici del Pertini sicuramente amareggia e sorprende.” – lo ha dichiarato il senatore del Pd Francesco Ferrante.

Dissesto idrogeologico: dove sono finiti i soldi per Messina e per il piano nazionale?

Intervento del Senatore Ferrante in occasione del Question Time del 26 novembre

Presidente, onorevole Ministro, oggi discutiamo di una questione vitale per il Paese e per la sicurezza dei cittadini, il tema del dissesto idrogeologico. Non solo questo Paese è sottoposto, per la sua conformazione orografica e per il fatto che si trova su una falda sismica, a rischi naturali gravissimi, ma purtroppo tali rischi sono molto peggiorati dal modo in cui noi umani ci siamo organizzati. Invece di far fronte a quei rischi, in questi decenni, abbiamo fatto di tutto per aggravarli e così abbiamo tirato su palazzi, case, persino scuole, senza rispettare alcun criterio antisismico; abbiamo cementificato i fiumi e costruito laddove non si sarebbe potuto, in maniera abusiva o persino con licenze regolari, abbandonando il territorio senza averne alcuna manutenzione. 

Il risultato di tutto ciò è drammatico e proprio la tragedia di Messina ce lo ha ricordato nella maniera più luttuosa. Cogliamo l’occasione per esprimere nuovamente il nostro cordoglio ai familiari delle vittime di quella tragedia, che non si può dire né inaspettata né eccezionale. Non è eccezionale, perché sono numerosi gli episodi che avvengono periodicamente in tutto il Paese e anche a Messina e a Giampilieri ne era avvenuto uno simile poco tempo prima, per cui la tragedia non era nemmeno inaspettata. 

Le chiediamo come mai i 40 milioni che il Governo aveva stanziato all’indomani della tragedia non sono ancora stati trasferiti e quale fine hanno fatto la modifica dell’ordinanza (sembra che sia all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani, vorremmo capire se è vero) ed il decreto che proroga il pagamento di tasse e mutui per quell’area. 

Più in generale, il fatto veramente grave è che il nostro Governo, quello presieduto dall’onorevole Prodi, era arrivato a stanziare oltre 500 milioni per quel capitolo e invece voi avete diminuito queste risorse, arrivando a prevedere meno di 100 milioni, una vera e propria elemosina. 

Come  evidenziano i dati dall’ultimo dossier elaborato dal Dipartimento della  Protezione Civile e da Legambiente: nel 77%  dei  quasi  1500  comuni italiani esposti a rischio idrogeologico sono presenti  abitazioni  in  aree  a  rischio  e  nel  56%  ci sono fabbricati industriali. 

Si è parlato in questi giorni di un miliardo di euro, che prima doveva essere stanziato dal CIPE e poi doveva essere oggetto di un decreto che la ministro Prestigiacomo aveva annunciato al Consiglio dei ministri, del quale però abbiamo perso traccia. Ora sembra che sia oggetto di un emendamento alla finanziaria, che però non ci risulta presentato nemmeno in queste ore alla Camera e anzi qui al Senato avete bocciato numerosi nostri emendamenti che andavano in quella direzione. 

La domanda è semplice: ci sono i soldi per Messina e, più in generale, per questo drammatico problema, o no? Non vi rendete conto che questo è un problema drammatico per la sicurezza dei nostri cittadini? 

 

Nomadi: giusta la scelta di vietare la manifestazione di Forza Nuova

APPREZZIAMO LA SCELTA DELLA QUESTURA DI IMPEDIRE LA MANIFESTAZIONE DI FORZA NUOVA AL CASILINO 900. EVITATO RISCHIO DI DISORDINI

“Apprezziamo la scelta della questura di Roma che non ha autorizzato la
manifestazione chiaramente razzista che era stata  indetta per domani da
Forza Nuova contro il campo nomadi ‘Casilino 900’. Viene così raccolta la
nostra richiesta in tal senso, che avevamo comunicato con una lettera al
sindaco Alemanno e al prefetto di Roma Pecoraro affinchè  si attivassero per
impedire lo svolgersi di una fiaccolata dalla matrice xenofoba e ad alto
rischio di violenze e disordini  ” – lo dichiarano i senatori del Partito
democratico, Carofiglio, Della Seta,Di Giovan Paolo,Ferrante,Maritati,
Nerozzi e Vita.
“La mobilitazione di Forza Nuova, annunciata dalla stessa organizzazione sui
social network ‘a sostegno del popolo romano esasperato dal degrado prodotto
dai campi rom’, intendeva  raggiungere il campo nomadi “Casilino 900”, così
esasperando, sulla base di intendimenti e finalità  evidentemente xenofobi,
le tensioni già  presenti. Il risentimento e la delusione, che sempre sui i
social network Forza Nuova esprime nei confronti della gestione fallimentare
della giunta Alemanno per la gestione del ‘Piano nomadi’, avrebbe  rischiato
concretamente di esacerbare ulteriormente gli animi. Sulla base di queste
premesse ritenevamo inaccettabile lo svolgersi di una manifestazione che si
sarebbe  svolta in ore serali, al buio e alla luce delle torce.”
“Manifestazioni come quella di Forza Nuova rischiano di vanificare l’impegno
con cui la comunità  nomade di “Casilino 900” sta collaborando, attraverso
una fattiva partecipazione, ai tavoli con l’Amministrazione Comunale e la
Prefettura, perché la baraccopoli di “Casilino 900” venga chiusa e affinché
venga offerta a quanti ci vivono una reale possibilità  di riscatto sociale e
di integrazione. ” – concludono i senatori del Pd.

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