L’ALLEANZA TRA I DUE MATTEI CONTRO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

pubblicato su huffingtonpost.it

Finora ci si è limitati a sottolineare le analogie “caratteriali” tra i due Mattei, Salvini il leghista e Renzi il… renziano (caso pressoché unico di un politico definibile col suo stesso cognome: nemmeno per Berlusconi è mai passato l’appellativo personale di berlusconiano!):  protagonisti assoluti sui social, attori brillanti e spregiudicati nell’interpretazione tutta tattica del proprio gioco politico.

Ma probabilmente la convivenza di entrambi nella stessa maggioranza di governo rivelerà che tra Lega e Italia Viva, partiti pure incommensurabili quanto a consenso e quanto a genesi, la convergenza va bene al di là dei caratteri dei rispettivi leader, e che tracima  invece nella difesa di gruppi di interesse e centri di potere molto concreti, strutturati e di consolidata tradizione. 

Il “comune sentire” riguarda anche, ma non solo, un tema che il presidente Draghi ha indicato come basilare nell’azione del suo governo, la cosiddetta transizione ecologica. Già in queste ore, nelle prime riunioni della neonata e sconfinata maggioranza, Lega e Italia Viva – spalleggiate da Forza Italia –  fanno “squadra”. Alla Camera per esempio leghisti e renziani stanno fieramente battagliando insieme per introdurre nel Decreto “Milleproroghe”  emendamenti condivisi: che limitino la proroga del blocco degli sfratti, che allarghino i margini sull’uso dei contanti (gli evasori ringraziano, d’altronde fu Renzi a innalzarne la soglia quando era al governo), che liberalizzino  – altro chiodo fisso di Renzi – la possibilità di nuove trivellazioni per la ricerca di gas o petrolio.

Questa nuova alleanza non è del resto proprio una novità. Anche quando ricoprivano ruoli parlamentari opposti – Italia Viva in maggioranza e il centrodestra di Lega e Forza Italia all’opposizione -, si erano registrate “unioni di fatto” su vari temi: per esempio sul no alla plastic tax e alla sugar tax, e anche sulla passione cha accomuna i due Mattei a Silvio per il “mitico” Ponte sullo Stretto.

E‘ un male che si stia delineando un’asse anti-ecologica e conservatrice nella maggioranza tra Italia Viva e destra? Certamente è un problema, che in particolare rischia di appesantire e ostacolare le politiche del governo Draghi verso una vera “transizione ecologica”, ma se non altro fa chiarezza: chiarisce che trasformare la nostra economia nel senso della sostenibilità ambientale e climatica non è una via scontata che possa mettere tutti d’accordo, e che non è scontato che l’Italia utilizzi anche e molto a questo scopo i 200  e più miliardi del Next Generation EU. I Salvini e i Renzi sono pro-tempore entrambi in maggioranza, ma rappresentano mentalità, interessi che di tale prospettiva – a meno che non sia fatta solo di parole e di un po’ di “green washing” – non vogliono saperne. Queste mentalità e questi interessi ci sono, che i due Mattei che le rappresentano debbano uscire allo scoperto insieme a quel che resta del berlusconismo è già un passo avanti.

ROBERTO DELLA SETA

FRANCESCO FERRANTE

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