Qualità dell’aria, a Milano 111 giorni di sforamenti su 181 analizzati per i limiti Oms sul Pm2.5

da Greenreport.it

L’osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile, un’iniziativa coordinata da Kyoto Club e Clean Cities Champaign, continua il monitoraggio della qualità dell’aria delle città italiane in collaborazione con ISDE Italia sulla base dei dati forniti dalle agenzie regionali e dalle province autonome per la protezione dell’ambiente, relativamente a 26 città di 17 regioni italiane.

La Direttiva Europea 2881/2024 prevede che non si possa superare il limite giornaliero per più di 18 giorni in un anno solare (per l’ozono è un valore obiettivo).

A fine giugno le città prese in esame: Milano, Napoli, Torino, Vicenza, Padova, Palermo, Bergamo, Brescia, Modena, Verona, Genova, Parma, Messina, Trento, Terni, Bologna, VE Mestre, Venezia, Catania, Firenze, Roma, Pescara, Trieste, Ancona, Prato, Cagliari, Reggio Calabria, Bari. Di queste non hanno ancora superato i limiti previsti dalla nuova direttiva – per almeno un inquinante – solo Trieste, Ancona, Firenze, Roma, Bari, Reggio Calabria e Cagliari.

In particolare, sono 20 su 26 le città che hanno registrato più di 18 giorni di superamenti (il numero massimo previsto dalla Direttiva europea) delle medie giornaliere per uno o più degli inquinanti monitorati (si è aggiunta anche Prato che ha raggiunto i 19 superamenti per il PM2,5). A Milano, Torino e Vicenza sono già stati superati quei limiti per tutte e tre queste sostanze inquinanti e dannose per la salute umana. A Padova, Bergamo, Brescia, Modena, Verona, Parma, Terni per due su tre di questi inquinanti.

Se poi si confrontano i dati rilevati con quelli raccomandati dalle Linee Guida 2021 dell’OMS, si vede, ad esempio per il PM2,5, la tipologia di polveri sottili più insidiose per la salute, che quei valori sono superati ovunque (ad eccezione della sola Cagliari), con il massimo di 111 giorni su 181 verificatisi a Milano, ma in varie altre città non si è molto lontani. Occorre intervenire senza indugi per tutelare la salute delle persone ed in particolare quelle più deboli: bambini, anziani, malati.

Dal mese di giugno è stata iniziata la rilevazione anche dei dati relativi all’ozono, un inquinante tipicamente critico nell’estate, quando opera l’interazione fra la presenza di inquinanti prodotti dalle emissioni fossili e la radiazione solare. Nel corso del mese già otto città hanno superato il valore obiettivo stabilito dalla Direttiva Europea 2881/2024 di un numero di giorni massimo di 18 (in un anno) con una media giornaliera di picco [massima media trascinata sulle 8 ore] superiore ai 120 microgrammi per metro cubo. A Bergamo, Milano, Torino, Vicenza, Modena e Trento è avvenuto più di 20 giorni su 30.

La campagna ha già evidenziato che l’inquinamento atmosferico costituisce ancora una emergenza ambientale e per la salute in molte città italiane, portando l’Associazione Medici per l’Ambiente a scrivere a 19 sindaci per segnalare che nelle loro città già a fine aprile, dopo solo 4 mesi, sono stati superati i nuovi limiti annuali (per le medie giornaliere di PM10, PM2,5 e NO2) introdotti dalla Direttiva Europea 2881/2024.

È urgente agire adesso, ha sottolineato Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, intraprendendo con decisione una decarbonizzazione a tutto tondo che permetta uno sviluppo della mobilità sostenibile, toccando traporto pubblico locale e piani urbani delle città affinché gli enti locali, prima, e il paese tutto, poi, possano risolvere l’emergenza sanitaria determinata dall’aumento dell’inquinamento atmosferico e dalla crisi climatica.

L’osservatorio sulla mobilità sostenibile nelle città italiane è un’iniziativa coordinata da: Kyoto Club e Clean Cities Campaign.

Esplora la situazione delle città italiane. Visita il portale dell’Osservatorio: italy.cleancitiescampaign.org/osservatorio-mobilita

a cura di Kyoto Club e Clean Cities

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