Decarbonizzare: sfida enorme per cui l’unione fa la forza

pubblicato su AERO Magazine

Decarbonizzare l’intero sistema economico, che dalla rivoluzione industriale si è basato sullo sfruttamento delle fonti fossili per aumentare il benessere di questa parte del mondo, e contemporaneamente offrire la possibilità ai popoli che non ne hanno affatto usufruito – anzi ne subiscono per primi e di più le conseguenze drammatiche dovute alla crisi climatica in atto – di uscire dalla povertà senza ricorrere a quel modello di sviluppo, è sfida davvero difficile. Se poi – come in realtà è – la crisi ci spinge a fare in fretta potremmo pensarla impossibile da vincere. E invece l’innovazione tecnologica – sempre che sia accompagnata da politiche industriali adeguate – non solo ci dà la possibilità di uscirne vittoriosi, e letteralmente salvare la sopravvivenza della nostra specie su questo pianeta, ma anche di farlo costruendo un sistema economico più giusto e meno diseguale. Già oggi molte fonti rinnovabili consentono di produrre energia elettrica a costi minori di quelli necessari bruciando gas o carbone, per non parlare del costosissimo nucleare. Garantiscono una produzione di energia più diffusa e quindi più “democratica”. Creano nuovi posti di lavoro anche in aree altrimenti abbandonate. L’indispensabile elettrificazione di riscaldamento e raffrescamento degli edifici e dei trasporti porta con sé i benefici effetti collaterali di città più pulite e minori consumi grazie al maggior rendimento dei motori elettrici. Come è successo che tutto ciò sia diventato possibile? Proprio grazie alle politiche di incentivazione delle nuove tecnologie che hanno consentito il loro rapido svilupparsi e il raggiungimento della convenienza economica. Per questo oggi è fondamentale investire ancora nelle tecnologie più promettenti quali l’eolico off shore che specie in paesi come il nostro, dove non sono numerose le aree terrestri con vento sufficiente, possono dare un contributo significativo alla corsa verso net zero. Certo il combinato disposto delle aree ventose e della profondità dei fondali necessiterà di ricorrere spesso all’off shore galleggiante, ovviamente più costoso. Ma vale la pena spendere all’inizio un po’ di più, non solo per il contributo immediato in termini di energia pulita, che grandi campi eolici al largo possono dare, ma anche per costruire una leadership globale in questa tecnologia inevitabilmente destinata a un grande sviluppo. Il nostro paese ne è stato protagonista nell’era fossile con giganti quali Saipem ed Eni. È giunto il momento di puntare su nuovi campioni.

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