Guerra ed energia: il paradosso dei nostalgici del fossile

pubblicato su repubblica.it

Uno spettro si aggira per l’Europa. Anzi due. Il primo spettro ha la faccia di Vladimir Putin. E’ l’incubo quanto mai reale dell’Ucraina – il Paese più grande d’Europa – devastata da un esercito invasore per ordine di un tiranno, come nel “vecchio continente” non succedeva da tre quarti di secolo. Per fermare questo scempio di diritto e di umanità l’Europa deve usare tutti i mezzi possibili, unico limite invalicabile coinvolgersi direttamente nel conflitto che vorrebbe dire una nuova guerra europea ancora più tragica che nel passato: dunque sanzioni rigorose contro Mosca, sostegno politico e materiale alla resistenza degli ucraini, impegno attivo e incessante sul piano diplomatico perché cessi l’invasione e si arrivi ad un accordo di pace duraturo. Read More…

L’Europa carnivora che piace a tutti i fossili? Un paradosso contro la libertà e il futuro

 

pubblicato su huffingtonpost.it

La guerra di Putin in Ucraina sta provocando non solo tragici effetti a breve, ma rischia di innescare conseguenze drammatiche anche a lungo, lunghissimo termine. Una delle più rovinose, e certamente la più paradossale, è nella possibilità concreta che un evento che mostra fino in fondo l’insostenibilità geopolitica dell’attuale modello energetico globale fondato sulle energie fossili e dunque dominato da pochi Paesi che come nel caso della Russia controllano buona parte di tali risorse naturali, e che dunque dovrebbe produrre un accelerazione delle politiche orientate alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili – pulite, disponibili senza limiti e dappertutto -, a dare retta al dibattito pubblico rischia di provocare il risultato opposto: rimandare e così rallentare il cammino di uscita dal carbone, dal petrolio, dal gas. Read More…

Emergenza rifiuti e biodigestori. La via del riciclo aiuta l’ambiente

pubblicato su Repubblica (Cronaca di Roma)

Dopo anni di immobilismo, il Sindaco di Roma Gualtieri e l’assessora all’ambiente Alfonsi sembrano finalmente prendere il toro dei rifiuti per le corna: che nella capitale (e non solo) è la mancanza di impianti per recuperare e riciclare la spazzatura, a cominciare da quelli che trattano i rifiuti organici di origine alimentare e vegetale che sono la frazione principale dei rifiuti prodotti nella nostra come in ogni città. Così, la nuova amministrazione ha finalmente tirato fuori dal cassetto i progetti a suo tempo sviluppati da Ama, l’azienda di proprietà del comune che gestisce il ciclo dei rifiuti, di due “biodigestori” per trasformare la “monnezza” di origine organica in biometano – alternativa rinnovabile al metano fossile – e compost, che la Giunta Raggi aveva seppellito. Apriti cielo! E’ partito subito un festival Nimby, un coro di “non a casa mia” aprioristici, che in Italia sono purtroppo la norma e che “raccontano” gli impianti necessari a recuperare e riciclare materia – impianti innocui per l’ambiente e la salute – come se fossero macchine velenose. Read More…

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